Jayco-AlUla, Zdenêk Štybar operato all’arteria iliaca: “Sarà dura, ma non voglio chiudere così la mia carriera”

Carriera a rischio per Zdenêk Štybar. Il 37enne del Team Jayco – AlUla si è sottoposto a un intervento chirurgico arterioso per curare una endofibrosi iliaca, emersa recentemente in seguito ad una serie di controlli dopo una primavera deludente. Il corridore ceco si aggiunge così ad una lunga lista di ciclisti che negli ultimi anni hanno scoperto di avere questo problema, tra i quali spiccano Fabio Aru e Bob Jungels, mentre proprio ieri anche la Movistar ha annunciato che Johan Jacobs soffre di una patologia simile, che lo costringerà a lunghi mesi lontano dalle corse. Un periodo che per l’esperto ex iridato del ciclocross si potrebbe far sentire ancora di più.

Arrivato nella formazione australiana con grandi speranze di rilanciarsi dopo alcuni anni complessi in casa Quick-Step, con la quale aveva sinora corso tutta la sua carriera su strada, il classe 1985 puntava molto su questa primavera, facendo delle classiche di inizio stagione uno dei suoi grandi obiettivi stagionali. Le cose sono però andate molto diversamente, con Stybar che è apparso molto lontano dal suo livello, che in passato gli aveva permesso di salire due volte sul podio della Parigi – Roubaix, vincendo corse importanti come E3 Harelbeke, Omloop Het Nieuwsbald e Strade Bianche.

Ora la nuova sfida del corridore di Planá, il cui miglior risultato quest’anno è stato il 52° posto alla Milano – Sanremo se si eccettuano i piazzamenti tra il 18° e il 59° posto al Saudi Tour, sarà quella di riuscire a tornare in gruppo ritrovando un buon livello, visto che questo infortunio negli ultimi anni ha costretto a lunghe assenze dalle corse e periodi di recupero  molto lunghi prima di, eventualmente, ritrovare il proprio livello..

“Per me era così strano che non stavo performando – commenta – Pensavo che la mia forma fosse buona e di aver fatto tutto bene. L’inverno era stato buono e ho pensato che probabilmente il basso rendimento fosse dovuto al Covid che ho avuto alla fine di febbraio, poco prima del weekend di apertura. Poi, durante le gare come il Fiandre, ho pensato che doveva trattarsi di qualcos’altro, non solo di una mancanza di condizione. Ho anche pensato che potesse essere l’età, forse non riuscivo più a seguire, ma non riuscivo ancora a credere che fosse così”.

A quel punto è arrivati la decisione di fare alcuni esami approfonditi ed è arrivata la diagnosi: “In ospedale abbiamo fatto un controllo delle arterie iliache, che ha confermato che si stavano piegando e questo mi ha chiarito immediatamente tutto, gli ultimi tre anni della mia carriera, sul perché non ero al livello che avrei dovuto. A quel punto ho dovuto decidere se operarmi e rischiare di non tornare a gareggiare, perché ovviamente il periodo di recupero è molto lungo e la stagione è appena iniziata. Oppure dovevo decidere di non operarmi e quindi di chiudere immediatamente la mia carriera”.

Abituato a lottare per grandi obiettivi, colui che a dicembre compirà 38 anni prepara dunque una nuova sfida: “Mi sono detto che non volevo chiudere la mia carriera in questo modo e voglio darmi una possibilità, anche se so che sarà molto dura. Voglio anche dare qualcosa al Team Jayco AlUla, non volevo correre solo quattro mesi e poi smettere, non è per questo che sono entrato in questa squadra. Dovevo dargli una possibilità, quindi rimarrò ottimista e mi auguro che le cose vadano bene, che io torni a un buon livello e che possa ancora fare qualcosa nella mia carriera. Vedremo come andrà il recupero, naturalmente ho un grande team di supporto intorno a me e persone che ho avuto vicino per molti anni, che mi hanno aiutato a prendere la decisione e per questo sono ancora molto motivato ad andare avanti”.

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